La grande scultura contemporanea torna a Soliera (Mo) con Mauro Staccioli (Volterra, 1937 – Milano 2018), considerato uno dei principali scultori italiani del secolo scorso, le cui opere sono collocate in spazi aperti e raccolte pubbliche di tutto il mondo. Curato da Lorenzo Respi, il progetto prevede l’allestimento della mostra Mauro Staccioli. [re]action, dal 30 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022, al piano nobile e nel cortile del Castello Campori, e la contestuale installazione nel centro storico dell’opera monumentale denominata Portale, che rimarrà in comodato d’uso gratuito al Comune di Soliera fino alla primavera 2024, diventando parte integrante del contesto urbano.
L’esposizione, promossa dal Comune di Soliera e dalla Fondazione Campori, con il patrocinio oneroso della Regione Emilia Romagna, è prodotta da All Around Art in collaborazione con l’Associazione Archivio Mauro Staccioli di Volterra ed è realizzata con il supporto dei main sponsor Esselunga e Le Gallerie Shopping Center e dello sponsor REinova.
Il Portale di Staccioli, installato in via P. Nenni a Soliera dopo la permanenza a Volterra, Bruxelles e alle Terme di Caracalla, è un arco triangolare monumentale che con il suo profilo netto segna e segnala idealmente il contesto urbano in cui viene installato. La scultura ambientale si pone in stretta relazione non solo con lo spazio fisico ma anche con le persone che lo abitano e lo vivono quotidianamente, fino a diventare parte integrante della vita della collettività.
«Le mie sculture – scriveva Mauro Staccioli – non sono pensate come oggetti di abbellimento della città, come monumenti, non illustrano o celebrano, sono strumenti di provocazione o stimolo, di coinvolgimento, di rilevamento critico, occasione di una discussione pubblica collettiva. I contenuti del mio lavoro traggono ragione dalla volontà di partecipazione attiva».
Il titolo della mostra – Mauro Staccioli. [re]action – trae spunto dal metodo di lavoro dell’artista e dal suo personale modo di intendere la scultura. Staccioli era solito misurare lo spazio e agire sui volumi, studiare il contesto sociale e la sua storia, per poi intervenire materialmente con netti segni scultorei. A questa ‘azione’ dell’artista corrisponde sempre una ‘reazione’ dello spettatore che è invitato, stimolato, e addirittura provocato, a interagire con la scultura in maniera fisica e critica. L’allestimento della mostra mette in atto questa dialettica.
«Il percorso – spiega il curatore Lorenzo Respi – inizia nel cortile interno del Castello dove il visitatore è accolto dall’installazione Prismoidi. Lungo lo scalone di accesso al primo piano è collocata un’altra grande scultura, Condizione barriera, che conduce il visitatore all’ingresso della mostra “presidiato” dall’arco in cemento Mura delle carceri vecchie. La sala introduttiva è dedicata alla figura dell’artista e all’Associazione Archivio Mauro Staccioli, mentre le due sale principali ospitano le installazioni agibili, Scultura 1993 e Senza titolo, tra le quali le persone possono muoversi liberamente per “vivere” lo spazio. Nelle salette laterali sono allestite opere storiche in cemento e materiali industriali che evocano l’ostilità dello spazio urbano verso l’uomo negli anni Settanta, sia per i conflitti sociali sia per i risvolti ecologici dell’industrializzazione. L’ultima sala è occupata da una grande proiezione sulle opere monumentali di Staccioli accompagnata da spettacolari foto degli allestimenti delle sculture pubbliche. La mostra è completata da spezzoni di film e videoclip in cui compaiono curiosamente le opere dell’artista. Mauro Staccioli è stato uno dei principali esponenti della scultura ambientale internazionale, ha sempre unito l’impegno sociale e civile al lavoro di scultore, trasferendo paradossalmente nelle sue forme semplici la complessità e la conflittualità del mondo contemporaneo».
La mostra prevede anche una sala interamente dedicata ai bambini, nella quale è presente un bozzetto della scultura Portale “a misura di bambino” con immagini e apparati didattici dedicati ai più piccoli. Saranno inoltre organizzate visite guidate e laboratori per bambini, curati dalla Ludoteca di Soliera in collaborazione con Federica Merighi, ed una serie di eventi collaterali in presenza e/o online.
L’opening si terrà sabato 30 ottobre alle ore 11.00 in Via Nenni a Soliera, nel rispetto delle vigenti normative per il contenimento da Covid 19. Dopo l’inaugurazione, sarà possibile partecipare a due visite alla mostra
introdotte dal curatore, rispettivamente alle ore 12.00 e alle ore 12.30 – prenotazioni online – oppure accedere individualmente al Museo in orario pomeridiano.
L’esposizione sarà successivamente visitabile il sabato, la domenica e nei giorni festivi con orario 9.30-13.00 e 15.00-19.30.
Ingresso gratuito. Nel rispetto della normativa vigente, saranno richiesti Green pass e mascherina.